Venerdì 3 Giugno 2022
Massimo Biondi Approccio Dimensionale ed Esistenziale ai Disturbi di Personalità La classificazione dei disturbi psichiatrici attualmente più seguita nella clinica e nella ricerca è il DSM5, a parte l’ICD-10, che ha avuto ed ha molti pregi, ma indubbiamente anche diverse criticità. Una di queste, forse tra le più problematiche, è la eterogeneità interna ad una singola categoria, che pone conseguenze sia sul piano clinico che terapeutico. Il problema si presenta anche nel caso dei Disturbi di personalità, soprattutto nel Disturbo borderline. L’eterogeneità intrinseca del DBP è alta. Nel corso del tempo alcuni studiosi hanno introdotto un sistema di valutazione psicopatologica ‘dimensionale’. Secondo questo approccio, è possibile caratterizzare ogni singolo quadro clinico, a prescindere dal suo inquadramento nosografico categoriale, in funzione del peso relativo assunto dalle varie dimensioni psicopatologiche nel suo contesto. La presentazione mostra come per vari disturbi, tra cui anche il Disturbo borderline, è possibile una assai maggiore ricchezza descrittiva, molto valida ai fini del riconoscimento di sottogruppi diagnostici nonché di approccio terapeutico sia psicofarmacologico che psicoterapico
Piero Petrini e Annamaria Mandese Il Complesso Borderline e il Processo Psicoanalitico Mutativo In questa relazione, che nasconde anni del nostro lavoro, tentiamo di mettere a confronto ciò che sappiamo sulla base della ricerca empirica, e ciò riguarda soprattutto il disturbo borderline di personalità secondo il DSM 5, con la conoscenza clinica che il DSM non comprende in sé, ma di cui il clinico ha bisogno. Tale definizione propone l’incontro tra funzionamento di personalità e diagnosi condivisa che viene poi a recuperare il termine “complesso”, caro ai primordi del pensiero psicoanalitico, e lo indirizza utilizzando una tecnica di processo per il trattamento (il PPM) verso un viaggio nella psicoterapia psicoanalitica e verso un trattamento che si propone di svelare e trattare la patologia attraverso la comprensione, verso la semplificazione del complesso, portando con un processo di genitalizzazione che si propone la cura ed il trattamento di tale “costellazione patologica” e di tali pazienti
Patrizia Moselli e Alessandro Cataldi Corpo, Carattere, transfert e controtransfert nella psicoterapia dei disturbi di personalità Il modo in cui conosciamo il paziente con disturbo di personalità e il modo in cui lui/lei conosce noi costituiscono una bussola essenziale nel trattamento. Il disturbo di personalità sfida il terapeuta ad essere presente come persona e a mettersi in gioco nella intersoggettività/intercorporeità per aiutare il/la paziente a riappropriarsi dello spazio-tempo in cui vivere integrando sempre di più il sentire, l’esprimere, il possesso di sé. In questo quadro l’esperienza corporea di sé insieme alla comprensione delle problematiche caratteriali dell’altro offre un’opportunità ricca e specifica nel setting
Luigi Janiri La trasformazione postmoderna del narcisismo. Spunti per un’analisi della domanda di psicoterapia nelle “nuove patologie” I grandi pensatori della postmodernità, da Lasch a Baumann, da Augé a Baudrillard, riconoscono nel narcisismo una cifra esistenziale e una dimensione antropo-culturale che permeano la contemporaneità e saldano disagi e problemi individuali a un clima più generale, collettivo e sociale, distintivo del nostro tempo. La questione del narcisismo affiora dunque nelle motivazioni che spingono pazienti a chiedere percorsi di cambiamento attraverso la psicoterapia, spesso con domande di aiuto che riflettono non tanto o solo livelli sintomatici, ma sofferenze più profonde, impasse evolutive, crisi identitarie, difficoltà relazionali, vissuti traumatici, incapacità di raggiungere un benessere psichico. L’arroccamento narcisistico può essere una risposta disfunzionale e disadattiva a questi nodi della soggettività umana, spesso sbrigativamente riferiti a nuove patologie, in cui la paura soggiacente di uno smarrimento induce a una soluzione difensiva e regressiva, sullo sfondo di un difetto nello sviluppo del narcisismo fisiologico. Anche psicoanalisti come Bollas sottolineano il legame tra individualità soggettiva e ambiente socio-culturale nel dare forma a configurazioni narcisistiche complesse e apparentemente contraddittorie. Tutto ciò non può non influire sulle teorie della tecnica psicoterapeutica
Camillo Loriedo I Disturbi di Personalità nella visione relazionale sistemica I Disturbi di Personalità, rappresentano una delle aree meno esplorate della prospettiva sistemico-relazionale, sebbene al loro interno si ritrovino radici profondamente sistemiche, Piuttosto del trauma unico e particolarmente significativo, capace di determinare lo sviluppo di patologie conclamate che si manifestano con specifici cortei sintomatologici, entrano in causa vere e proprie costellazioni di eventi, esperienze durature e pervasive molto più comuni, che fanno parte della vita di tutti i giorni e determinano un’atmosfera rigidamente persistente, e sono in grado di trasformarsi in stile abituale di relazione. Le metodiche di indagine e gli interventi terapeutici che riescono a tener conto della multiforme complessità del disturbo per risolvere le problematiche specifiche di famiglie e individui “che soffrono, ma soprattutto fanno soffrire”
Sabato 4 Giugno 2022
Vincenzo Caretti La Psicoterapia della Regolazione Emotiva La Psicoterapia della Regolazione Emotiva è una psicoterapia integrata, trauma oriented, il cui obiettivo è la cura delle emozioni (Mente) e delle sensazioni (Corpo) disregolate del paziente, a favore della mentalizzazione e della regolazione psico-somatica. La disregolazione delle emozioni ha origine nei traumi che sono intervenuti nel sistema di attaccamento del paziente e che in quanto non elaborati, vengono ripetuti inconsciamente negli schemi comportamentali e negli automatismi disfunzionali nel presente, ovvero nella coazione a ripetere. La psicoterapia integrata della regolazione emotiva è volta a cambiare lo stato emotivo inadeguato, nel presente del paziente, con un altro più funzionale al servizio del suo benessere e di nuove competenze nell’ingaggio sociale, per trasformare nel paziente il suo sistema relazionale chiuso con un sistema relazionale aperto e sicuro
Adriano Schimmenti Trauma evolutivo, dissociazione e disturbi di personalità Il costrutto di “trauma evolutivo” descrive una condizione di sofferenza psichica derivante da esperienze di maltrattamento e abuso nelle relazioni di attaccamento durante l’infanzia. Il trauma evolutivo rappresenta un fattore di rischio centrale per lo sviluppo dei disturbi di personalità e di altri disturbi clinici, avendo tra i suoi principali esiti il fallimento dei processi mentalizzanti e la disregolazione emotiva, con il conseguente strutturarsi di aree della soggettività dissociate e non integrabili nella coscienza che elaborano in forma autonoma e preverbale l’esperienza attuale in base ai traumi relazionali vissuti nell’infanzia. Tale condizione di vulnerabilità psicopatologica verrà esaminata alla luce dell’attuale ricerca empirica e clinica sulla genesi dei disturbi di personalità, e verranno infine fornite indicazioni cliniche finalizzate al suo trattamento. Parole chiave: trauma, dissociazione, personalità
Otto F. Kernberg Questa presentazione delineerà le caratteristiche descrittive del disturbo narcisistico di personalità, i suoi aspetti strutturali e dinamici e le sindromi specifiche che possono rappresentare questo disturbo di personalità. Particolare enfasi sarà data agli aspetti onnipotenti e vulnerabili dei pazienti narcisisti rispettivamente “dalla pelle spessa” e dalla “pelle sottile”, e alle caratteristiche cliniche della sindrome del narcisismo maligno. La diagnosi differenziale di tutte le condizioni psicopatologiche (compreso il disturbo narcisistico di personalità) che manifestano comportamenti antisociali sarà seguita da commenti generali riguardanti l’indicazione del trattamento e la prognosi generale Il Dr. Kernberg offrirà una descrizione generale e una classificazione delle sindromi narcisistiche
Glen O. Gabbard Le sfide del trattamento psicoanalitico con un paziente narcisista: un esempio clinico Glen Gabbard offrirà una panoramica delle condizioni narcisistiche, in particolare le più gravi, le cui dinamiche affliggono profondamente il paziente e sfidano il lavoro clinico. In questa presentazione il Dr. Gabbard discuterà un caso clinico e illustrerà le problematiche più rilevanti emerse, i controtransfert e i transfert comuni e le sfide per il clinico. Identificherà anche le strategie che possono essere utili nel trattamento
Nancy Mcwilliams Affrontare gli impatti del narcisismo patologico sull’amore, sul lavoro e sulla vita sociale L’intervento affronterà gli effetti delle preoccupazioni narcisistiche sulle connessioni sessuali e affettive, sull’esperienza lavorativa significativa e sulle relazioni sociali, sia per gli individui guidati dal narcisismo che per i loro oggetti di attaccamento. Si discuterà sul fatto che i terapeuti lavorano non solo con pazienti con patologia narcisistica, ma anche con i loro partner, figli, colleghi, datori di lavoro e amici, i quali devono affrontare le difficoltà psicologiche della persona spinta dal narcisismo. La Prof.ssa McWilliams condividerà strumenti e tecniche utili per aiutare i terapeuti a prevenire e ridurre i danni causati dalle dinamiche narcisistiche
Domenica 5 Giugno 2022
Vittorio Lingiardi La personalità del sogno Se, come dice il titolo di un racconto di Delmore Schwartz, nei sogni cominciano le responsabilità, possiamo anche dire che i sogni riflettono le personalità? Cercando di rispondere a domande senza risposta – a cosa servono i sogni?, chi siamo mentre sogniamo? – Vittorio Lingiardi proverà a tracciare una clinica dell’onirico, riflettendo sulla “capacità onirica”, sul rapporto tra la struttura del sogno e il suo ascolto, sulla possibilità di differenziare sogni nevrotici, sogni borderline e sogni psicotici
Nancy Mcwilliams Aiutare i Pazienti con Personalità Schizoide La Prof.ssa McWilliams esplorerà l’organizzazione della personalità, l’esperienza affettiva, le difese, i conflitti e le cognizioni organizzative degli individui con dinamiche schizoidi, in particolare quelli il cui funzionamento nell’amore, nel lavoro e nella vita sociale è relativamente buono. Riassumerà le teorie psicoanalitiche relative alle dinamiche schizoidi, differenziandole dalle rappresentazioni del DSM sui disturbi della personalità schizoide, evitante e schizotipica e precisando alcune implicazioni terapeutiche. Illustrerà le sue idee con materiale clinico e aneddoti personali
Anna Maria Speranza Continuità omotipica ed eterotipica dei tratti e dei disturbi di personalità Questo lavoro affronta il tema dell’esistenza di caratteristiche stabili della personalità nel corso dello sviluppo e in particolare dei pattern di continuità tra alcuni disturbi infantili e i disturbi di personalità in adolescenza e in età adulta. L’apparente instabilità della sintomatologia in età evolutiva, infatti, può rappresentare una possibile manifestazione della continuità eterotipica dei disturbi. Nella continuità eterotipica i comportamenti, i tratti o la sintomatologia possono assumere una fenomenologia diversa nel tempo e specifica delle diverse fasi evolutive, ma la loro forte correlazione sostiene il presupposto che le diverse manifestazioni comportamentali disadattative, pur avendo un significato clinico apparentemente diverso, siano sostenute dagli stessi processi evolutivi e psicopatologici. La crescente complessità dell’organizzazione psichica e comportamentale nel corso dello sviluppo deve in questo caso contemplare anche la possibilità che un nucleo evolutivo comune possa portare a percorsi ramificati differenti e a manifestazioni teoricamente coerenti, ma fenotipicamente diverse
Otto F. Kernberg Il Dr. Kernberg parlerà del trattamento di un paziente narcisista sessualmente promiscuo e con incapacità di amare
Glen O. Gabbard Disturbi antisociali di personalità I disturbi antisociali di personalità sono notoriamente difficili da diagnosticare e trattare. Alcuni esperti sosterrebbero che il massimo obiettivo possibile è la diagnosi e che si dovrebbe riconoscere che la prognosi è gravosa. L’ASPD può nascondersi come altri disturbi di personalità e i terapeuti devono mantenere sempre viva l’attenzione. In questa presentazione Glen Gabbard evidenzierà le difficoltà del lavoro clinico
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